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CONSIGLI UTILI IN FARMACIA PER LE EMERGENZE


Immagine di una medusa in acqua

Colpo di calore

Il soggetto colpito è debole, irritabile, stordito, in preda alla nausea. Cessa di sudare, la pelle diventa calda e secca. Ha una temperatura corporea anche di 40°C o più e c'è il rischio che perda conoscenza. Chiamate il 112: spostatelo in un luogo fresco e dove circoli l'aria. Sdraiatelo all'ombra. Impacchi di ghiaccio, buste di surgelati o tessuti imbevuti di acqua fredda possono aiutare. Massaggiategli le gambe dirigendovi dai piedi in alto verso il cuore. Dategli bevande fresche ma non eccitanti.


Contatto con meduse, tracine e ricci di mare


Le meduse provocano un bruciore intenso e segni simili a piccole frustate. Nelle ore seguenti si hanno dolore, prurito e gonfiore. Tranquillizzate la vittima, versate sulla parte acqua di mare o sabbia calda senza strofinare. Non lavate né con acqua da bere né con altri tipi di liquidi, come aceto o urine, non bendate e state all'ombra. Togliete i frammenti dei tentacoli con una pinzetta o aiutandovi con una carta di credito. Immergere la parte in acqua calda per almeno 20 minuti allevia il dolore.

Un gel al cloruro di alluminio può aiutare. Quando il contatto è ampio possono apparire sintomi generali come stanchezza, vertigini e spasmi. Di rado alcune specie possono causare difficoltà a respirare e alterazioni del battito cardiaco. La tracina ha un veleno attivo anche dopo la morte del pesce o il suo congelamento e che provoca dolore estremamente intenso. Ne sono vittima pescatori, venditori e bagnanti. Disinfettate, togliete i residui della spina e immergete la parte colpita in acqua molto calda per 1-2 ore. Il medico potrà prescrivere antibiotici e cortisonici. I ricci nostrani hanno spine in grado di pungere e di rimanere conficcate nella pelle. Lavate la zona colpita e disinfettatela. Se possibile, le spine vanno estratte spingendole nello stesso verso da cui sono entrate. I frammenti trattenuti nella pelle vengono espulsi spontaneamente entro un mese ma possono causare un arrossamento doloroso e pus.

 

Scottature solari


| raggi UV (ultravioletti) possono causare un arrossamento, con pelle calda e lieve dolore nella zona interessata, oppure una vera e propria ustione, con vesciche ripiene di liquido, febbre, brividi, nausea e debolezza. Raffreddate la pelle con impacchi di acqua fredda, usate una buona crema idratante anche nei giorni successivi e bevete acqua per prevenire la disidratazione. In caso di sintomi agli occhi, non stropicciateli e non usate lenti a contatto. Evitate di esporvi al sole perché gli strati di nuova formazione della pelle sono molto sensibili. Evitate di toccare o sfregare le vesciche. Se queste si rompono, lavate la parte lesionata e applicate garze medicate adatte a ferite o ustioni. Le scottature intense o estese, in particolare quelle del volto, e i sintomi di un vero e proprio colpo di calore devono essere valutati da un medico.


Ustioni


Sono lesioni della pelle e, nei casi più gravi, degli strati sottostanti causate dal contatto con fiamme libere o con liquidi, vapori e oggetti caldi oppure dall'esposizione eccessiva alle radiazioni solari o di lampade. Possono causarle anche sostanze chimiche, elettricità e attrito. Le ustioni più superficiali sono lievi ma fanno comunque male per 2-3 giorni, la pelle è solo arrossata e può desquamarsi. Le ustioni intermedie causano dolore, arrossamento, gonfiore e vesciche.

Le ustioni più profonde provocano pelle biancastra o annerita e carbonizzata con perdita di sensibilità se i nervi vengono danneggiati. Rimuovete anelli e altri oggetti. Nelle forme più comuni e superficiali è sufficiente raffreddare l'ustione sotto l'acqua corrente fresca o con impacchi freddi senza ghiaccio a contatto diretto. Non toccate, non sfregate e non aprite le vesciche. Lavate la parte ustionata con acqua corrente se una vescica si rompe. Disinfettate con liquidi o spray antisettici senza alcol. Coprite con una medicazione sterile e usate garze già medicate se l'ustione è aperta. Non usate mai talco, farina, cotone idrofilo. Controllate la vaccinazione antitetanica. Ustioni non profonde ma estese richiedono cure mediche. In caso di incidenti gravi spegnete gli indumenti che bruciano, sdraiate la vittima e chiamate il 112, togliete gli indumenti caldi se non sono attaccati alla pelle, non raffreddate le ustioni, sollevate leggermente le gambe o mettete la vittima su un fianco se ha perso i sensi ma respira.


Svenimento


La sincope è un'improvvisa e breve perdita di coscienza che si ha quando il cervello non riceve abbastanza sangue per un breve periodo.

Accade anche in persone sane, quando si respira velocemente, per uno stress emotivo, oppure è la conseguenza di una disidratazione, di un battito cardiaco irregolare, poco zucchero nel sangue, anemia o disturbi della pressione sanguigna. Può comportare cadute a terra e ferite. Se vi sentite deboli e storditi, sdraiatevi o sedetevi tenendo la testa tra le ginocchia. Se una persona diventa pallida, suda, ha vertigini e poi sviene, adagiatela sulla schiena e controllate se respira. Se non ci sono ferite, alzatele le gambe di 30 cm e allentate colletti, cinture e altri indumenti stretti. Chiamate il 112 se non rinviene entro un minuto. Iniziate la rianimazione cardiopolmonare se non respira.

 

Punture di api e vespe


Gli imenotteri attaccano raramente ma possono farlo in gruppo per difendere l'alveare o il nido. I sintomi sono il dolore acuto e un gonfiore locale rossastro. Tirate subito via il pungiglione con le vostre dita, lavate con acqua corrente, disinfettate e applicate un impacco freddo. Chiedete al farmacista una pomata antistaminica o cortisonica se i sintomi perman-gono. Controllate la vaccinazione antitetanica. Se siete stati punti in bocca, le punture sono molte o siete allergici al veleno degli imenotteri, chiamate subito il 112.

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